Doveva dipendere dalla vista dei movimenti delle dita del suonatore, dall'udire suoni melodiosi, dall'osservazione dei cenni del capo e delle mani mosse ritmicamente e dal pubblico silenzioso. Ad un tratto chi ascoltava scomparve. All'interno di quello spazio vuoto c'era un movimento e il movimento era quiete. Era ampio e profondo, senza direzione e privo di scopo, e con incredibile forza, si dirigeva verso il centro della solitudine.
La quiete dell'infinito spazio che ci avvolge... Queste frasi scritte da un maestro dell'osteopatia danno un significato alla percezione che pochi riescono ad avere...
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